mercoledì 1 settembre 2010

La speranza di Crisantemo

Una mattina, di buon ora, Crisantemo gia era li in postazione.. era giorno di mercato e coem ogni volta, la Fornarina sfornava focaccie a volontà e la bottega si riempiva di clienti, cosi, ormai, ilt opolino che non era uno sprovveduto, in quei giorni li, si alzava di buon ora, faceva una colazione frugale a base di coccia di formaggio e verza raccolta in qualche retrobottega, poi.. sistematosi la giubba che a suo dire era elegantisisma, correva a prender posto, speranzoso forse che ella potesse notarlo.. "Oggi.. ogig è il giorno buono.. lo so.. per tutti i topomastri.." diceva tra se e se mentre topolava giu per le calle in festa

cosi.. topolando eccolo li raggiunger la vecchia cassetta delle farine dietro il bancone e sistemarsi per benino.. non prima di aver pulito la seduta con un vecchio pezzetto di stoffa che un di, era stata una tasca di una qualche giacca di un gambelunghe.. "Ecco qui.. pronti.." fiero squittiva e cosi.. si sedeva..

La fornarina nel mentre, sfornava e vendeva i suoi manicaretti agli avventori fortunati, ora una dama, ora un bimbo..ora un signorotto e poi un mercante.. una donzella e una signora anziana ricurva su di un bastone..

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